Forma di ascetismo che annulla il "sè" per dare spazio al linguaggio-messaggio, attraverso simboli di ogni reiliquie monoteistica e politeistica.Tutte le forme e funzioni partono da Dio e ritornano in Dio.(E' la scuola dottrina del panteismo dell'India o Teosofia). Il messaggio fonico del divino nell'anima trova tangibilità nei simboli(di tutte le reliquie) e diviene immagine-comandamento a statuta missione.L'individuo stesso è posto nella dimenzione "luce" quindi, non crea, ma esegue un dettato.L'essere, nel suo codice di vita, possiede una sorgente di conoscenza(l'anima) ma non è cosciente perchè non ha ricevuto l'istruzione dell'intro. Il contatto tra le parti(anima e corpo) è deciso alla nascita, quando si accetta la regola dell'illuminazione. Nessun essere crea e può creare la "vita", perciò l'artista è colui che viene illuminato per dare "luce" rinunciando a tutte le parti individuali. Egli diviene come l'elemento dell'acqua e cioè dona e non riceve.
Nell'antichità era considerato un "Gran Chan"(Sacerdote) con particolari doti nel trasformare
"i comandamenti" in immagini. Il "Supremo" comunica il dettato "fonico" e diviene "legge".
L'immagine è scritta, dipinta, scolpita e poi monumento.
Egli è al centro di due dimenzioni parallele e quindi conosce "segreti" che doveva “mostrare” e non
“svelare” ma lasciare intendere il vero attraverso “simboli”. La verità è intesa da colui che accetta le “regole”, soffre, le vive e può comprendere, quindi, compresa da coloro che sono scelti per un “pellegrinaggio” animico e spirituale (i dotti)
La dottrina, prende forma dalla conoscenza di particolari “trasmigrativi”, ossia dall’istruzione di vite e conoscenze passate.
Al tempo degli egizi, lo “scriba visivo” doveva, dopo attente analisi “astrali”, comprendere una “serie” di nozioni tali da descrivere il “nascituro” , figlio dei “Ra” il destino futuro, dimostrando la reale grandezza e spiritualità attraverso l’immagine.
Un ruolo “sacro” per l’intera civiltà.
(La sua opera non era firmata perché l’immagine era più di tutte le sacralità; ecco il suo sigillo di obbedienza)
Al faraone non si guarda negli occhi (perché ritenuto senso di sfida e scorrettezza) ma era concesso avvicinarsi per apprendere dettagli.
L’anima ha un suo percorso di conoscenza e purificazione, trasforma “forma e funzioni” vitali nel mondo della materia. Lo scriba visivo italiano è colui che porta un “Messaggio d’Amore” all’intera umanità.
Nota dell'autore
Il termine "dimensione" dal latino significa "misurare" , che nel contesto del mondo della materia è ben appropriato ma, nel contesto "Karmico", ossia, il regno-Luce delle Anime, siccome non ha né spazio, né tempo, né velocità ma solo "Luce", (conoscenza immediata di ogni cosa) ho preferito adoperare il termine "Dimenzione" per meglio specificare questo "Regno-Luce".
La specifica materia dello scriba visivo è la "Teosofia visiva d'avanguardia"
Conosce il "mondo-Luce" e riporta il messaggio nel mondo fisico, anticipando nel presente tutto ciò che si verificherà nel futuro(avanguardia) come fatto deduttivo-oggettivo di un messaggio (causa-effetto).
Ogni opera è documento unico e irripetibile, custodisce tutte le sacralità di ogni "reliquia"